Notule

 

 

(A cura di LORENZO L. BORGIA & ROBERTO COLONNA)

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XIII – 23 maggio 2015.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: BREVI INFORMAZIONI]

 

Il disturbo ossessivo-compulsivo (OCD) dal punto di vista della neuroscienza cognitiva. Considerato da Freud la conseguenza della fissazione allo stadio anale dello sviluppo libidico, il disturbo ossessivo-compulsivo ha rivelato delle basi genetiche ed un endofenotipo che spiegherebbe alcuni aspetti comportamentali dei sintomi più comuni, come la tendenza a lavarsi ripetutamente. Gli psichiatri Stern e Taylor, rispettivamente della Mount Sinai School of Medicine di New York e dell’Università del Michigan, passando in rassegna i maggiori studi per immagini del cervello in funzione di persone affette da OCD, hanno elaborato un modello che caratterizza il disturbo sulla base della mancanza di flessibilità di una cognizione focalizzata all’interno della mente.

 

Differenze fra uomini e donne nella sensibilità al pettegolezzo. Elena Martinescu e colleghi dell’Università di Groningen, nei Paesi Bassi, hanno condotto esperimenti nei quali il pettegolezzo stimolava l’auto-riflessione e induceva l’ascoltatore a migliorare il proprio comportamento e a fare attenzione ad elementi che potessero costituire una minaccia. Gli effetti del pettegolezzo negativo erano molto più marcati nelle donne, nelle quali si generava allarme e tendenza a preoccuparsi di se stesse, tendendo ad autoproteggersi. Al contrario, gli uomini sembravano più preoccupati da notizie positive riguardo altre persone, verosimilmente temendo un confronto.

 

Nuovo e promettente modello per studiare demenza fronto-temporale (DFT) e sclerosi laterale amiotrofica (SLA). Leonard Petruccelli, con numerosi colleghi della Mayo Clinic e di altri istituti, ha realizzato un nuovo modello murino per studiare DFT e SLA. La principale causa genetica ad oggi nota delle due malattie è una ripetizione di G4C2 espansa in C9ORF72. Il modello sperimentale ricapitola i fenotipi neuropatologici e clinici di c9DFT/SLA. I topi presentavano manifestazioni simili ai sintomi clinici: iperattività, ansia, comportamento antisociale e deficit motori [Science 2015 May 14. Pii:aaa9344].

 

Basi cerebrali della preferenza della mano destra e di altre asimmetrie. La specializzazione delle strutture cerebrali di un emisfero, dalla quale deriva la destrimania o il mancinismo e il controllo della parola da parte dell’emisfero sinistro, è stata osservata già nel primo trimestre di gestazione e probabilmente deriva da programmi genetici di sviluppo asimmetrico. Francks del Max Planck Institute di Nijmegen (Paesi Bassi) ha proposto una review degli studi più recenti in quest’ambito. Dopo anni di tentativi infruttuosi di scoprire la genetica della lateralizzazione, si cominciano ad individuare polimorfismi genetici con effetti, sia pure limitati, su comportamenti asimmetrici [Ann NY Acad Sci. 2015, May 6 doi:10.1111/nyas12770].

 

La dieta ad alto contenuto proteico non va demonizzata, anzi riduce l’appetito, il grasso e il peso corporeo. Se il mantenimento di una dieta iperproteica per molti anni può causare problemi metabolici e clinici, come riduzione della massa ossea e disfunzione renale, quando già esistono delle alterazioni, soprattutto del rene, non è stato provato un danno nelle persone in buona salute. Come hanno evidenziato Cuanca-Sanchez e colleghi del Campus di Lorca, cibi e pasti ad elevato contenuto di proteine hanno un effetto saziante molto più elevato di quelli ad alto tasso di carboidrati e grassi. L’ingestione di proteine stimola ormoni metabolici che comunicano informazioni sullo stato energetico al cervello [Adv Nutr. May 15. 6 (3): 260-266, 2015].

 

Una ragione del frequente ritorno al crimine di ex-detenuti. La concentrazione di ex-detenuti nelle stesse aree abitative è una causa di recidiva criminale. Negli USA circa 5 milioni di ex-detenuti tornati in libertà abitano in un numero in proporzione molto basso di zone abitative, all’interno di aree metropolitane. David S. Kirk del Nuffield College ha rilevato l’importanza di questa eccessiva concentrazione dovuta a fattori personali e sociali, quali legami con persone del vicinato, dinamica del mercato della casa, ostacoli economici di esclusione e barriere sociali invisibili per l’accesso a quartieri di elevato standard civile. La maggior parte dei 600.000 detenuti che ogni anno sono rimessi in libertà negli USA ha problemi economici: la contiguità con occasioni di guadagno disonesto facilita le ricadute [PNAS doi:10.1073/pnas.1501987112].

 

Notule

BM&L-23 maggio 2015

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